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C’è un ritmo di musica a cui non possiamo resistere. Scopriamo perché!

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Ricercatori hanno indagato sul perché un certo tipo di musica ci stimola più di un’altra, rendendoci incapaci di resistere al ritmo, ritrovandoci così a ballare o anche semplicemente a battere il ritmo con un piede o la mente.

Quante volte abbiamo provato il desiderio irrefrenabile di battere il ritmo di una musica che giunge in quel momento alle nostre orecchie? E quante volte avremmo voluto magari scatenarci in un ballo anche in un momento in cui non si poteva? Potenza della musica o, almeno, di un certo tipo di musica, perché questo accade non con tutti i generi.
Ma cos’è che ci rende incapaci di resistere al ritmo, inducendoci a seguirlo anche solo con un dito, il piede o la mente? A questa e altre domande hanno cercato di dare risposta i ricercatori dell’Università di Oxford (UK) e della Aarhus University (Danimarca) con uno studio i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista PLoS ONE.

In questo studio, la dott.ssa Maria Witek e colleghi hanno voluto indagare sul perché un certo tipo di musica ha un effetto prorompente sulle persone, rispetto ad altri generi. E sul come e perché la struttura di questa musica influenza il nostro desiderio di ballare e quale sia il ruolo del ritmo nel suscitare il piacere e il movimento del corpo.
Per far ciò hanno coinvolto un gruppo di 60 volontari, provenienti da diversi Paesi, che dovevano rispondere a un questionario web-based al fine di poter valutare il rapporto tra la complessità ritmica e il piacere di lasciarsi coinvolgere dal ritmo.

I partecipanti hanno ascoltato dei ritmi di percussioni di genere funk, con diversi gradi di sincope. I partecipanti hanno poi valutato la misura in cui hanno risposto al ritmo con movimenti del corpo e quanto questo ha suscitato loro piacere.
Sulla base dei risultati, gli autori ritengono che l’ascolto di pattern ritmici di batteria con un medio grado di sincope abbia suscitato un maggiore desiderio di muoversi e il massimo piacere, soprattutto per i partecipanti che hanno goduto della danza a prescindere dalla musica.

Secondo Witek e colleghi, gli ascoltatori godono quando vi è un equilibrio tra la prevedibilità e la complessità ritmica nella musica. I risultati completi dello studio suggeriscono che la relazione tra il movimento del corpo, il piacere e la sincope è importante nelle risposte delle persone alla musica groove, ossia a quei ritmi che si ripetono costanti (detti anche shuffle).
«In questo relativamente piccolo gruppo di persone, abbiamo scoperto che la sincope groove media stimola il massimo piacere e la voglia di muoversi. Le nostre scoperte ci aiutano a capire come certi ritmi musicali possono stimolare il desiderio spontaneo del movimento corporeo», conclude Maria Witek.

Insomma, è proprio vero, quando ascoltiamo un ritmo regolare e piacevole siamo stimolati ad accompagnarlo e, se la situazione ce lo consente, anche a farci avvolgere e lasciarci andare.

Tratto da: La Stampa